le mie idee sulla vita e il mondo


Nessuno uccida se stesso

08.10.2013 13:01

 

E così anche Pavitra si è suicidata, con il fuoco.

E l'altro giorno un altro famoso regista.

E quanti altri, in passato. Anche i monaci tibetani. E le ragazzine anoressiche.

Non è più politically correct dire che è sbagliato suicidarsi. Forse per qualcuno è superfluo.

In realtà ci sono tanti gravissimi motivi per arrivare al gesto estremo, alla disperazione senza uscita; Pavitra è stata stuprata dai suoi colleghi di università, i registi Lizzani e Monicelli non vedevano forse più lo scopo nel trascinare un corpo troppo anziano inabile a vivere. Sui motivi non si discute.

Ma nessuno è in grado di dare la vita ad una sola formica, e non conosce nè possiede neanche se stesso.

Le persone non si appartengono. Noi non siamo nostri, apparteniamo ad un sistema, ad un mondo. Ad un Dio, come riconoscono alcuni. Non possiamo decidere della fine della nostra vita, come di quella di nessun altro.

Questo non si dice, non sta bene. Sembra di voler dare addosso a chi ha già toccato il fondo della disperazione.

E invece no, il senso non è quello di giudicare il suicida, ma di reclamare a chi vive l'importanza e il coraggio e l'onore di rimanere in piedi.

Tutti possiamo avere una crisi depressiva. Chiaramente se questa arriva a pregiudicare la ns. capacità di intendere e di volere, il suicidio non è una scelta, ma l'ultimo sintomo.

Però per tanti non è così. Chi valuta a mente fredda che non ha più senso vivere, chi pianifica la propria morte come forma di protesta assoluta deve essere preventivamente dissuaso.

Occorre sviluppare nella società la cultura della vita, del valore della vita, del dono della vita.

Occorre preparare le persone a gestire il momento di crisi nella propria vita. Preventivamente. Anni prima.

Fin da piccoli. La natura dota gli orfani della grinta di superare l'handicap della mancanza dei propri genitori, e molti hanno successo più di altri. E' quella grinta, quella determinazione a pazientare, a sopportare la sofferenza, che bisogna far patrimonio comune. Perchè gli adolescenti, i vecchi e i malati non si piangano addosso, ma stringano i denti per superare il momento di crisi.

La vita non diventa mai un incubo a senso unico. Dopo la tempesta c'è la quiete. E nonostante tutto, la vita ha la sua bellezza, per chi la sa cogliere.

 

 

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