
le mie idee sulla vita e il mondo
Madre e figlio
15.02.2013 18:17
La quotidianità mi stimola a una riflessione sul rapporto tra madre e figlio.
Io ne ho un'esperienza particolare, direi unica.
E forse questa unicità è una caratteristica propria del rapporto tra ogni madre e ogni figlio.
La relazione ha una specificità che deriva dalle personalità in gioco, ma anche dalle concrete esperienze che si sono condivise, e dal tempo in cui è incominciata.
E' ben diverso aver cominciato a dialogare negli anni '70 o nel XXI secolo.
Il tempo connota la comunicazione, la relazione, perchè fornisce degli schemi culturali specifici. La relazione familiare è simbiotica rispetto all'ambiente culturale e sociale.
E quindi: una relazione speciale, un imprinting per ogni bambino.
Dalla relazione con la madre dipende tutto il rapporto della persona con il mondo. Una relazione serena è alla base di una serenità relazionale che dura tutta la vita. E' un investimento.
Dalla madre dipende la fiducia del bambino verso gli estranei.
E poi... si cresce.
E il rapporto con la madre si evolve.
Si combina in qualche modo con il rapporto sentimentale del figlio con la sua partner.
C'è una linea di continuità affettiva per l'uomo tra madre e moglie.
C'è anche una necessità di un distacco: mamma orsa lascia i cuccioli sull'albero perchè devono imparare a vivere da soli. E la madre che non facilita tale distacco fa un danno enorme alla personalità del figlio.
I figli si devono staccare, ma proprio in questo distacco devono ritrovare il vero senso dell'amore per la madre.
Perchè paradossalmente finchè sono attaccati funzionalmente al servizio materno il loro amore è limitato da questo interesse. Il vero amore è un sentimento che supera la spontaneità, supera il bisogno, supera l'attaccamento affettivo, supera l'egoismo.
Dopo il distacco la madre non è più il referente di un bisogno, ma obiettivo di un amore fatto di volontarietà, di gratuità, di gratitudine, di libertà.
Proprio vero che in questa vita le persone si apprezzano veramente solo a una certa distanza. Il coinvolgimento in un rapporto troppo stretto ci impedisce di cogliere l'oggettiva potenzialità di una persona. Non è questione di giudizio, ma piuttosto l'esigenza di comprendere quello che va oltre il livello verbale: il disagio, l'ansia, la frustrazione, il desiderio, l'aspirazione, il sentimento.
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