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L'odio del pubblico
11.03.2014 14:58A volte mi piace partecipare al dibattito cittadino, e vado a commentare gli articoli on line del Secolo XIX.
Ultimamente è uscito un articolo interessante che fa una analisi preventiva dell'impatto che avrebbe la costituzione della città metropolitana sul Comune di Genova. Si può consultare a questo indirizzo: https://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/03/09/AQsmR42B-milionario_metropolitane_incubo.shtml
In tale sede si prevede facilmente che il Comune del capoluogo possa essere messo in difficoltà dovendo assorbire poche risorse finanziarie e molte risorse umane dalla Provincia.
E partono i commenti qualunquisti: uno scrive "La soluzione? lasciare a casa 900 inutili dipendenti pubblici e finalmente far lavorare i dipendenti del comune. Non mi sembra una tragedia, anzi.....l'occasione per rendere più efficiente la macchina comunale e ridurre la spesa e di conseguenza le tasse!".
Rispondo: "mah, al di là dei discorsi da bar, 900 lavoratori sono sempre rappresentativi di altrettante famiglie genovesi, bambini e anziani inclusi. Che poi siano dipendenti di un'azienda pubblica come la Provincia o di una privata, Selex - Piaggio- Ilva - Centrale del latte etc, poco importa. Tutta gente che ha diritto di vivere decorosamente, lavorando seriamente e percependo il necessario per sostenersi. Creare disoccupazione è una pericolosa bomba sociale."
Ribatte; "Il pubblico soffoca il privato. Se a livello Italiano venissero tagliati 1 milioni di dipendenti pubblici, con contestuale forte diminuzione delle tasse si creerebbero ben più posti nel privato. Non sono discorsi da bar ma discorsi di economia ben noti fuori dall'italia!"
La morale? Diversi insegnamenti: innanzitutto, che ci sono un sacco di scienziati che commentano le notizie sulle testate on line. Questo premio nobel per la politica economica aveva già trovato la soluzione di tutto nell'eliminare tout court un milione di posti di lavoro. Perchè il pubblico soffoca il privato.
Ma in che modo lo soffoca? Con la burocrazia. Ma le procedure burocratiche non dipendono mica dal numero degli addetti. Sono le leggi a creare la complessità. Se non ci sono gli addetti per produrre le autorizzazioni previste dalla legge, il privato si blocca, oppure incorre in sonore sanzioni.
E poi tagliare un milione di posti di lavoro in Italia, nel paese ove i giovani vivono ancora in casa con i genitori, sarebbe veramente una bomba sociale. Vorrebbe dire creare un esercito di arrabbiati, che non si sa dove potrebbero andare a parare.
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