le mie idee sulla vita e il mondo


La sindrome autoinvolutiva

03.10.2012 22:29

 

Ci vediamo tutti i giorni, la mattina presto, appena entro in ufficio. Tu sei depositato sulla tua postazione come un sacco di biancheria. Mi sembra che respiri a fatica, ma forse è una mia suggestione. Certo che la tua espressione mi parla molto, e senza che tu debba spiegare io capisco la storia di un uomo perennemente iscritto all'università, fuori corso da mezzo secolo. Un uomo senza ambizione, senza spinta verso qualcosa. Ti deprimi da solo, e sei rassegnato alla tua sofferenza psichica quotidiana, come se non ci fosse altro modo di vivere. Muovere la tua massa di carne non se ne parla, perchè quella è una fatica da evitare accuratamente. Preferisci accoccolarti intorno alla tua depressione, isolandoti dal mondo. 

Uno dei paradossi del tempo dove mi trovo ad abitare, è questa sindrome per cui molta gente è disposta ad affrontare qualsiasi sofferenza psichica perchè la ritiene inelluttabile, intriseca alla vita reale.

E non è così: ogni disagio nasce da un atteggiamento mentale sbagliato.

O almeno così credo io.

Al di là della realtà in cui uno vive.

Dal lager nazista alla più lussuosa villa del playboy romano.

Non c'entrano i soldi, la fortuna materiale o sentimentale. O il fascino, il carisma. Non c'entra il successo.

Evitare la sofferenza psichica richiede igiene mentale, ovvero una corretta impostazione del pensiero che previene qualsiasi criticità nervosa.

Il paradosso sta nel fatto che spesso vedo che proprio quelli che si buttano a capofitto nel gorgo dell'ansia, della paura, della rabbia, con un coraggio o meglio con una superficialità stupefacente, sono poi quelli che non sono disposti ad affrontare la minima sofferenza per tenere la macchina biologica che li contiene in relativa forma.

Ovviamente c'è anche chi fa il contrario (e mi sembra sbagliato anche vivere in funzione della cura esagerata del proprio corpo), e conosco alcune persone che coltivano quotidianamente il motto: "mens sana in corpore sano" con un certo equilibrio, ma sono una minoranza.

Gli altri sono in eterna fuga dallo sforzo fisico, e a piangersi addosso, o usurarsi di idiosincrasie.

Paradoxa stultorum. 

 

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